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21 aprile 2023
FECincontra Cristiana Colli, direttrice della rivista Mappe

Quando un’azienda decide di impegnarsi in settori diversi da quello strettamente legato al suo business, i risultati non possono che essere un successo!

 

Abbiamo parlato di questo con Cristiana Colli, direttrice di Mappe, rivista di architettura prodotta dall’azienda di arredamento ed edilizia Gagliardini.

 

«Una scelta pionieristica, quella dell’azienda. La rivista è un esempio di sviluppo d’impresa a traino culturale che ha messo insieme missione economica, reputazione e responsabilità sociale. Una scelta strategica, tanto che ha permesso il rafforzamento della comunità aziendale, accresciuto la formazione ed espanso lo stock cognitivo in un orizzonte professionale fatto di competenze, visioni, relazioni.»

Mappe è un progetto innovativo ed è divenuta una testata di riferimento. Con quale intento nasce e come si è reinventata negli anni per essere sempre al passo con i tempi? 

CC – Da oltre 25 anni la cultura del progetto è il centro dell’investimento culturale, stabile e incrementale, del Gruppo Gagliardini, con le riviste Progetti prima e Mappe ora, e con una serie di attività dedicate all’evoluzione della qualità architettonica nel territorio marchigiano e adriatico. Con differenti format si è valorizzata e promossa l’intera filiera del progetto – reti professionali, imprese, forme tradizionali ed emergenti di comunicazione contemporanea – e si è sviluppata un’autonoma progettualità divenuta parte integrante dello sviluppo economico a traino culturale della Regione Marche.  

Accanto alla rivista Mappe è nato Demanio Marittimo.Km-278 – e in parallelo l’omonima associazione culturale – condotto e condiviso già dalla prima edizione con un’infrastruttura di relazioni pubblica e privata, locale, nazionale e internazionale che agisce in autonomia, partecipa a bandi, lavora sui programmi culturali che interessano le metamorfosi territoriali. Nella sua evoluzione, dunque, Mappe è diventata tante cose: un attivatore stabile di interlocuzioni a diversa scala e tipologia; un progetto professionale, culturale, di comunità; un moltiplicatore del valore e un dispositivo di visibilità bottom up; una vetrina del dinamismo imprenditoriale del territorio con le sue eccellenze produttive, dall’artigianato di qualità alle produzioni industriali innovative; il luogo di uno scambio virtuoso e del networking tra comunità tecniche e comunità sociale e culturale. È un patrimonio condiviso che incarna il senso più autentico dell’impresa culturale quando mette insieme benefici individuali e ricaduta collettiva.  

Mappe racconta ed è un racconto, una lettura del paesaggio che parla la lingua tecnica della disciplina e la lingua trasversale della cultura; parla alle istituzioni, alle università, alle imprese, alle comunità locali, alle persone. Mappe è parte costitutiva e fondamentale di Mappelab, una piattaforma integrata di comunicazione del territorio, il luogo di dialoghi onlife che si sfoglia, si clicca e si visita, in continua evoluzione come lo è la cultura del progetto e la cultura d’impresa di cui è espressione. In questo senso è totalmente locale e totalmente globale.  

Quali sono i benefici per un’azienda di settore come Gagliardini nell’occuparsi di temi culturali, che differiscono dal core business aziendale? Come si riflette questo impegno sulla relazione con i dipendenti e con il successo dell’azienda? 

CC – La rivista è un esempio di sviluppo d’impresa a traino culturale che ha messo insieme missione economica, reputazione e responsabilità sociale. Il Sistema Mappelab ha garantito l’apertura e la crescita di nuovi mercati accanto a una modernizzazione professionale del capitale umano che, nelle turbolenze, ha permesso di mantenere e rigenerare la vocazione originaria. Allo stesso tempo si è valorizzata e promossa la qualità architettonica del territorio con una narrazione puntuale e disciplinare come patrimonio di conoscenza a disposizione della comunità. Mostre, convegni, eventi seminari e workshop sono stati le utili piattaforme intorno alle quali costruire e sedimentare progetti, riflessioni e azioni. Così è nata una community del progetto multiculturale e multidisciplinare – un riferimento marchigiano e adriatico delle due sponde. La scelta pionieristica, rispetto ai tempi alla dimensione e alla tipologia dell’impresa, si è rivelata strategica, tanto che il capitale umano ha condiviso sviluppo e catene del valore, ha consolidato l’appartenenza alla comunità aziendale, accresciuto la formazione ed espanso lo stock cognitivo in un orizzonte professionale fatto di competenze, visioni, relazioni. I format autonomi e interconnessi caratterizzati dall’indipendenza delle scelte editoriali e curatoriali, hanno agito in affiancamento alle politiche aziendali, e allo stesso tempo hanno favorito l‘affermarsi di forme emancipate di cittadinanza culturale. 

Oggi è fondamentale saper tessere relazioni, sia con le persone che con il territorio in cui si opera, per poter garantire sostenibilità all’impresa. Mappe ne è un esempio solido, grazie anche al suo sviluppo nel progetto culturale Demanio Marittimo. Quanto ha contribuito questo progetto-evento ad accrescere il dialogo attorno a temi come rigenerazione, innovazione, sperimentazione nel territorio, con le imprese? 

CC – L’architettura concettuale e metodologica di Demanio Marittimo.Km-278 è un format definito sin da subito, caratterizzato da un’idea originaria radicale – l’Adriatico sulla spiaggia. Sembra strano ma la spiaggia come hub culturale, spazio pubblico di cittadinanza, non era mai stato prima di noi uno statement così preciso e netto. La spiaggia come luogo eletto dell’incontro tra le identità socioeconomiche più forti del territorio, metafora, luogo di pensiero e di dialoghi, crocevia degli immaginari e delle trasformazioni urbane, luogo della natura e dello sviluppo sostenibile, paradigma di progettazione del vuoto, degli oggetti e dei manufatti sospeso tra l’antropologia del turista e quella del viaggiatore. L’Adriatico sulla spiaggia è un processo di rappresentazione delle sue comunità nazionali e transfrontaliere come mare di civiltà millenarie che si rinnovano nella modernità, con progetti, gesti e azioni di autori contemporanei.  

Quella di Marzocca – tra i sassi, le barche e gli argani, le nasse e le reti – permane come spiaggia antica e in-attuale che mantiene tracce e anticipazioni, sospesa tra la permanenza del senso e della memoria di luogo e una versione lenta della modernità. Il progetto ha nel nome l’incrocio e la sovrapposizione di infrastrutture parallele, e dal punto di vista linguistico Demanio Marittimo.Km-278 è un brand che accoglie in sé l’anonimato burocratico di una categoria – il demanio marittimo, uguale a sé stesso lungo tutto il perimetro della penisola – con una precisa identità di luogo spostata di segno. Un cortocircuito che rimanda in maniera critica, poetica e non didascalica alle tematiche del paesaggio, alle mappe cognitive e alla produzione culturale contemporanea. Si collocano in questo ambiente cognitivo le due macro direttrici concettuali: quella generazionale – la giovane progettazione di qualità in Italia e nel mondo che trova il suo apice nel contest di progettazione dello spazio pubblico con le più importanti scuole europee –  e quella geografica – a partire dalle narrazioni che si sviluppano lungo l’asse adriatico italiano e quello adriatico balcanico-mediterraneo come nuovo modello di sviluppo con forme di internazionalizzazione a medio raggio e una sorta di globalizzazione di prossimità. DMKM-278 ha costruito un’ampia coalizione pubblico/privata che partecipa e condivide lo sviluppo del progetto. Alla quale appartengono Amministrazioni e Istituzioni di diverso grado, autonomie funzionali, università, associazioni culturali italiane e internazionali dell’arte, del design e dell’architettura, musei, case editrici, centri studi, imprese di diverso tipo, gruppi media audiovisivi e digitali, società di comunicazione e social media. È una community, una rete di reti che realizza un palinsesto multiculturale e multidisciplinare, un’agorà reale e virtuale con una mappa digitale come frontiera di disseminazione nell’area adriatica, con cui si dilata la struttura del programma, si allargano il panel di ascolto e partecipazione, e la produzione di contenuti. In tutto questo un ruolo centrale è svolto dall’Associazione DMKM-278, costituita nel 2013 con l’impegno statutario di creare infrastrutture di relazione e coalizioni capaci di favorire lo sviluppo del territorio a traino culturale. Nata dalla necessaria terzietà imposta dallo sviluppo di Demanio Marittimo.Km-278 – e con una composizione articolata, pubblica, privata e istituzionale, professionale – è oggi un soggetto attivo nell’ ideazione e realizzazione di progetti culturali e territoriali complessi, come accaduto con “Terre in Movimento”, su incarico della Direzione Regionale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche nel 2018; con “Marzocca Re-Lab” nel 2022, e con “Camere con vista” nell’ambito di Strategia Fotografia, attualmente in corso di realizzazione. 

 

Per saperne di più: MappeLab – Persone Percorsi Progetti 

Leggi l’articolo dedicato a “MARSHY” di Eugenio Tibaldi a cura di Marcello Smarrelli su Mappe °18 2023.