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6 ottobre 2016
DISGUISE di Yang Zhenzhong alla XI Biennale di Shangai

Siamo orgogliosi di annunciare che Disguise, l’opera realizzata dall’artista Yang Zhenzhong per la XV edizione del Premio Ermanno Casoli, è stata selezionata per l’XI Biennale di Shanghai dal 12 novembre 2016 al 12 marzo 2017.

Siamo orgogliosi di annunciare che Disguise, l’opera realizzata dall’artista Yang Zhenzhong per la XV edizione del Premio Ermanno Casoli, è stata selezionata per l’XI Biennale di Shanghai che si terrà dal 12 novembre 2016 al 12 marzo 2017 presso la Power Station of Art di Shangai, a cura dei Raqs Media Collective.

Il Premio si configura come una commissione affidata dalla Fondazione Ermanno Casoli (FEC) a un artista e rivolta a realizzare un’opera d’arte per un’azienda, con la partecipazione attiva delle persone che vi lavorano.

Yang Zhenzhong, in quanto vincitore del Premio Ermanno Casoli, è stato invitato a svolgere una residenza di due mesi nel plant Elica – azienda leader mondiale nella produzione di cappe ad uso domestico – di Shengzhou (Cina), dove ha tenuto un ciclo di workshop che hanno coinvolto più di cinquanta dipendenti, da cui è nata l’installazione presentata nello Show Room di Elica a Shangai nel maggio 2015.

Il titolo del progetto, Disguise (Travestimento), ci introduce subito in un’atmosfera teatrale sottolineata dalla presenza di una serie di maschere che riproducono le sembianze dei dipendenti coinvolti, realizzate attraverso la scansione in 3D. Le maschere sono state successivamente indossate dagli stessi dipendenti in una performance svoltasi all’interno dell’azienda, la cui documentazione ha fornito il materiale per la realizzazione di una videoinstallazione.

“Ho fatto indossare ai dipendenti la maschera realizzata in una prima fase del workshop tramite la scansione dei loro volti, durante il consueto turno lavorativo” – racconta lo stesso artista. “Nel video si vedono i dipendenti mentre lavorano e, allo stesso tempo, mettono in scena il processo produttivo, esprimendo una sorta di azione performativa e dinamica, nonostante siano sottoposti alle regole dei rispettivi ruoli all’interno dell’azienda. Con i volti coperti dalle maschere, i loro movimenti sono sempre legati alla catena di montaggio ma, grazie a questa metamorfosi, acquisiscono la grazia di una danza liberatoria. L’atmosfera creatasi durante i workshop non ha variato le potenzialità della produzione quotidiana, come si poteva immaginare, ma l’ha trasformata in una sorta di teatro o in qualcosa di più spirituale. Personalmente, questa intera pratica e procedura creativa è stata una nuova straordinaria esperienza”.

Siamo felici che una manifestazione internazionale come la Biennale di Shangai, curata per questa edizione da un collettivo di artisti particolarmente sensibile ai temi sociali, abbia ritenuto opportuno presentare l’ opera realizzata con un gruppo di dipendenti di un’azienda all’interno di E-Straordinario, il percorso formativo ideato dalla FEC per portare l’arte contemporanea nel mondo dell’impresa.

GUARDA IL TEASER

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