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Accetto i termini e condizioni della Fondazione Ermanno Casoli

7 settembre 2012
Ettore Favini “Condividere è connettere”, workshop dell’artista con i collaboratori di Bricocenter Italia srl

La Fondazione Ermanno Casoli realizza con Bricocenter Italia srl un nuovo progetto volto a incentivare il dialogo costruttivo fra arte e impresa. Giovedì 13 settembre presso la sede dell’azienda di Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, l’artista Ettore Favini condurrà un workshop di una giornata con dieci collaboratori della più grande catena di bricolage in Italia, facente parte del Groupe Adeo. L’iniziativa è curata da Marcello Smarrelli e si avvale dell’apporto di Giovanni Boano, trainer specializzato in formazione manageriale della società Hic et Nunc.

Il workshop con Ettore Favini rientra nell’ambito di E-STRAORDINARIO, un programma di formazione già sperimentato con successo in diverse realtà industriali, ideato dalla Fondazione Ermanno Casoli al fine di portare l’arte contemporanea nel mondo aziendale quale strumento di sviluppo etico e sociale. La cooperazione tra la FEC e Bricocenter Italia srl, però, va al di là della natura formativa e si inserisce all’interno di un percorso più ampio già avviato dalla società, denominato Visione, che sta progressivamente coinvolgendo tutti i suoi collaboratori per immaginare insieme come l’azienda vorrebbe essere nel 2020 e, dunque, per lavorare ogni giorno alla realizzazione di questa “visione aziendale” a lungo termine.
Come spiega Sergio Lombardi, capo progetto Vision: "Visione è un viaggio profondo nel cuore e nell’anima di un’organizzazione, che i nostri collaboratori compiono all’esterno e all’interno dell’impresa con grande partecipazione intellettuale ed emotiva. Questo percorso – fatto di esperienze all’estero e incontri con personaggi che allargano il nostro orizzonte – permette di rivelare il sogno di una comunità di lavoro sul proprio futuro ideale per poi realizzarlo attraverso progetti di lavoro concreti. Lavorare con un artista ci dà la possibilità di raccogliere i sogni, le emozioni e le speranze maturate dai collaboratori durante Visione, per restituirle attraverso un’opera d’arte capace di rappresentare la ricchezza individuale di ciascuno di loro, che diventa una ricchezza collettiva per l’azienda”.

La ricerca di Ettore Favini, che utilizza diverse tecniche spaziando dalla fotografia alla scultura, è focalizzata su tematiche legate alla memoria nel processo di organizzazione dello spazio e del tempo, alla storia, al paesaggio e al rapporto con l’ambiente. Le sue opere cercano sempre di creare una relazione con il pubblico e con il contesto in cui si trovano. In occasione del workshop in Bricocenter Favini realizzerà un lavoro, dal titolo Condividere è connettere, in cui il progetto Visione verrà analizzato attraverso l’esperienza vissuta da dieci persone che ne hanno preso parte. Seguendo la metodologia di E-STRAORDINARIO, dopo un’introduzione alla poetica dell’artista si passerà all’attività pratica. I partecipanti verranno invitati a condividere fra loro una serie di parole rappresentative del modo in cui hanno costruito la prospettiva futura dell’azienda. Questi termini verranno poi inseriti all’interno di un software utilizzato per la network analysis, dove saranno isolati dal contesto di origine: ogni racconto diventerà un disegno, un’astrazione che i collaboratori riconosceranno come parte di se stessi e che, successivamente, dovranno riprodurre con i materiali commercializzati dall’azienda. In questa fase tutto il processo prenderà corpo per diventare opera. I singoli contributi saranno indirizzati al raggiungimento di un obiettivo comune, quello di rendere materialmente visibili i contenuti e le emozioni scaturiti dal percorso Visione e i temi e le riflessioni affrontate durante il lavoro con l’artista.
“Se ancora è possibile tracciare un legame tra la concezione classica dell’opera d’arte e quella contemporanea – spiega Marcello Smarrelli – questo si può individuare nel pensiero filosofico, per sua natura immateriale, che l’opera d’arte contiene e rende tangibile. L’arte, in quanto creatrice di metafore, costituisce ancora oggi un metodo indispensabile di ricerca e di conoscenza e, come tale, rappresenta uno degli strumenti più efficaci e democratici di formazione, favorendo la coesione e l’attivazione di processi volti all’innovazione”.

Tutte le fasi del workshop saranno documentate in un sito web creato da Ettore Favini con l’ausilio dei dieci collaboratori. Il videasta Anton Giulio Onofri, inoltre, realizzerà un video sul progetto.

Al termine della giornata, Giovanni Boano guiderà i partecipanti nella traduzione delle metafore dell’arte contemporanea in comportamenti utili nel contesto aziendale.