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LABICS, VISIONAIR, 2018

Titolo: Visionair
Artista: Labics (Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori)
Project leader: Andrea Di Renzo
Curatore: Marcello Smarrelli
Evento: Fuorisalone 2018
Luogo: Milano
Anno: 2018
Esposizioni: Università degli Studi di Milano – Cà Granda; INTERNI Exhibition House in Motion,16 – 28 aprile 2018 – Via Festa del Perdono 7, Milano

Visionair è il titolo dell’installazione realizzata dallo studio di architettura Labics (Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori) e curata da Marcello Smarrelli, presentata da Elica e FEC all’ultima edizione del Fuorisalone a Milano, parte della mostra INTERNI Exhibition House in Motion, visitabile dal 16 al 28 aprile 2018 presso la suggestiva sede dell’Università degli Studi di Milano, la Ca’ Granda, opera dell’architetto fiorentino Filarete, uno dei primi edifici rinascimentali della città di grande risonanza per lo sviluppo dell’architettura nell’Italia settentrionale.

Visionair è un ‘oggetto segnaletico’, una ‘piccola’ architettura nata da una riflessione sul tema del ribaltamento del punto di vista, concetto alla base delle recenti sperimentazioni portate avanti da Elica. Installata nel cortile della Cà Granda, di cui ne mutua la matrice geometrica e spaziale, si compone di una struttura piramidale in legno rivestita in materiale riflettente che, avvicinandosi, si rivela, lasciando percepire la presenza di uno spazio inusuale al suo interno e trasportando i visitatori in una dimensione surreale e capovolta della realtà. L’atto di varcare una soglia allude all’immaginario della casa, che accoglie e protegge; ma è anche metafora di una grande porta attraverso cui poter accedere ad un universo sconosciuto e suggestivo che prende forma grazie alla video installazione integrata, capace di coinvolgere il visitatore in un’esperienza tanto emozionante quanto originale.

All’interno di Visionair, infatti, uno spazio avvolgente – creato dal video realizzato da Giancarlo Soldi, proiettato a pavimento e riflesso sulle pareti laterali – ha accolto il grande flusso di visitatori proiettandoli in una dimensione visionaria, appunto, offrendo così un’esperienza immersiva unica. Come in un caleidoscopio le immagini video dell’interno sono state scomposte, ribaltate, ricomposte in forme nuove, generando un racconto inaspettato. La scelta di utilizzare materiali specchianti ha dato vita ad un’immagine astratta dell’esterno, mutevole come l’intensità della luce riflessa dall’esterno, sempre soggetta alle variazioni del tempo e del clima.

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