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ELENA MAZZI, Mass age, message, mess age, 2018

Titolo: Mass age, message, mess age
Artista: Elena Mazzi
Curatore: Marcello Smarrelli
Formatore: Diego Agostini – Commitment
Azienda: Business School del Sole 24 Ore
Numero partecipanti: 15
Luogo: Milano
Anno: 2018

Mass age, message, mess age è il titolo del workshop realizzato dall’artista Elena Mazzi con un gruppo di quindici studenti del Master in Economia e Management dell’Arte e dei Beni Culturali della Business School del Sole 24 Ore, tenutosi presso la sede milanese in via Monte Rosa. Per questa occasione, la Fondazione Ermanno Casoli – da anni partner della Business School del Sole 24 Ore – ha proposto Mass age, message, mess age (Elica, 2018) in cui i partecipanti, coadiuvati dal curatore e dal formatore aziendale, hanno potuto sperimentare il workshop realizzato nell’azienda Elica alla base del progetto con cui l’artista si è aggiudicata il Premio Ermanno Casoli 2018.  L’obiettivo è infatti quello di far vivere agli studenti un’esperienza formativa sperimentata in ambito aziendale, analizzandone contenuti e modalità.

Mass age, message, mess age, iniziato dall’artista nel 2015 come un work in progress per mettere in luce le dinamiche sottese alle strategie di comunicazione, è un laboratorio che approfondisce le tematiche della trasmissione, ricezione, distorsione ed elaborazione dei messaggi. Il percorso di ricerca di Elena Mazzi parte dallo studio della parola “rivoluzione” nel suo significato più ampio di cambiamento radicale nelle strutture sociali, declinabile in diverse epoche storiche e in numerosi ambiti del sapere, che non può prescindere dall’analisi della comunicazione tra gli individui di una stessa comunità.

Gli studenti hanno lavorato sull’individuazione di parole tratte dal linguaggio manageriale di uso quotidiano, dalle loro esperienze personali di team building e relazioni all’interno della classe, al fine di creare un glossario da utilizzare in un secondo momento della giornata. Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti hanno creato dei dispositivi per la comunicazione verbale attraverso l’assemblaggio, creativo ma funzionale, di oggetti costruiti con vari materiali, tra cui pezzi di recupero e riciclo che rappresentano il cuore della produzione di Elica: le cappe.

Le parole scelte e i device realizzati sono stati utilizzati per una performance ispirata al gioco del telefono senza fili, emblematico per la sperimentare cosa succede quando un messaggio viene distorto, confuso o interrotto.